venerdì 1 febbraio 2013

La maga di Sethian

Dopo otto giorni di marcia Stephanus riconvocò Aileen e Litka nel suo carro. Appena furono presso di lui, il mercante ingiunse loro di spogliarsi e rimanere nude, come erano il giorno che le aveva raccolte. Intanto sentirono il carro riprendere la marcia.
Aileen si sentiva elettrica. Il viaggio la aveva distrutta e anche con la servetta, dopo il loro primo incontro, era riuscita a fare poco. Trovarsi nuovamente nuda e schiava, con accanto il corpo nero e splendido di Litka, la metteva a disagio in un modo che non aveva mai conosciuto.
"Abbiamo viaggiato verso ovest per tutti questi giorni" disse Stephanus, con gli occhi che continuavano a strisciare sui loro corpi "ormai siamo lontani da Herasque e da qualsiasi territorio faccia riferimento alle amazzoni... o a questo cosiddetto regno dell'ovest. Dovreste essere al sicuro da tutti i vostri nemici"
Aileen sentì la gola seccarsi, aveva paura del suo futuro, per la prima volta dopo molto tempo. Litka ebbe almeno il coraggio di chiedere "Quindi?"
Stephanus arricciò il naso. "Non è facile vendere schiave amazzoni. Siete vergini, ma molti hanno paura di voi... e poi siete persone particolari, non lo trovo un bordello per gente come voi"
Aileen si sforzò di non guardare Litka. Sapeva che sarebbe stato un inferno rimanere presso le Matres, nonostante il suo addestramento, ma come poteva sapere cosa fosse peggio?
"Stiamo andando, solo noi, senza la carovana, presso la maga di Sethian."  continuò il mercante "Ha un monastero sperso per i boschi. E' una maga del fuoco e addestra maghe del fuoco... ha bisogno di schiave devote..."
"Schiave devote che fanno cosa?" chiese Aileen, istintivamente.
Stephanus rise "Non sapete nulla della magia del fuoco, vero?"
 Il carro si fermò. Stephanus scese dai cuscini su cui era seduto e uscì pesantemente all'aperto, lasciando le due ragazze sole. Aileen, puro istinto, si gettò tra le braccia di Litka. Litka la strinse, accarezzandole la schiena. "Andrà tutto bene" la sentì dire. Ma non era convinta.
Uno dei servi di Stephanus venne a chiamarle alcuni miunti dopo e le fece scendere a loro volta. Si trovavano in una specie di piccola valle, dominata da un solido edificio simile a una fortezza, vasto, da cui spiccava un'alta torre. Non fecero indossare loro nessun vestito e le introdussero nell'edificio, in un ampio atrio spoglio. Qui Stephanus stava già discorrendo amabilmente con una donna alta, slanciata, con una tunica rossa addosso e un'infinito arabesco di disegni sul volto. La donna, appena le vide, prese a squadrarle con attenzione, ma senza sensualità. Sembrava studiasse del bestiame o degli oggetti d'arredamento.
"Questa è Geravia, maga di Sethian" introdusse Stephanus.
La donna venne da loro "Schiave amazzoni, quindi?"
"Shibed leen" risposero in coro.
"Io non ho bisogno di sesso da voi, ma mi servono ragazze assolutamente devote, capite? Perché non devono questionare i miei ordini particolari"
Annuirono senza capire. L'ambiente intorno a loro non le aiutava, tutto dava l'impressione di estrema severità.
Geravia guardò oltre loro, si sentì qualcuno dare un ordine secco e poi uno scalpiccio di piedi nudi.
Nell'atrio entrarono una decina di ragazze.
Aileen non aveva mai visto niente del genere. Le ragazze erano nude ed evidentemente sottomesse, ma la loro sottomissione era evidentemente molto diversa da quella che aveva appreso lei. Erano tutte rasate a zero, senza capelli, prive di pelo anche in tutto il resto del corpo. Erano magre, della magrezza di chi patisce la fame e sul loro corpo c'erano segni che indicavano vari tipi di dolore.
Geravia prese la più vicina e la accompagnò da loro perché la guardassero. Aveva forse l'età di Aileen, ma era un po' più alta di lei. La forma del viso perfetta, che senza capelli risaltava, un corpo slanciato anche se senza molto seno, la pelle cotta da una vita al sole.
Geravia gliela lasciò esaminare e poi le infilò una mano tra le cosce. Cominciò a massaggiarla, mentre quella cercava di rimanere impassibile "Loro sono le mie allieve. Diventeranno maghe del fuoco" spiegò "ma per farlo devono darmi il loro sesso e la loro sofferenza"
Aileen e Litka guardavano stupite. Non c'era rapporto tra la maga e le sue allieve, non c'era quella strana commistione di affetto e bisogno che era il legame fondamentale della società amazzone. Per Geravia la ragazza sotto le sue mani era un oggetto da suonare in un certo modo. A un certo punto le tolse le dita dalla vagina e cominciò a tormentarle un segno rosso che aveva sul costato, evidentemente una ferita molto fresca, forse del giorno stesso. La ragazza cercò di rimanere ancora impassibile, ma presto comincio a guaire.
"C'è ancora molto lavoro da fare e voi mi aiuterete a farlo. Presto loro vi rispetteranno come rispettano me"
Detto questo schioccò le dita, due altre allieve si staccarono dal gruppo e vennero verso Aileen e Litka. Senza dire una parola si inginocchiarono davanti a loro e affondarono il loro muso nel pube delle due schiave amazzoni, leccando da subito con passione.
Aileen sentì rapidamente l'eccitazione salire, assieme a un acuto e straniante senso di colpa.


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